LA DAMA dello INFINITO TEMPO RACCONTA
CERCANDO LA LUCE
Lei camminava ardita
Lo cor trafitto da gran cordoglio
Lui era andato
E ormai negletta e sola
L'avea lassata
E lei andava
Nell'infuriar dello vento
Versando calde lacrime
Che il freddo e la tormenta
Il gelava.
Nulla meta ella tenea
Né compagno al duol
Scemar potea la pena
E confidava nell'alma e nella mente
Che niuno omo
Da rie intenzioni armato
Potesse a lei incontrar
E perpetrar violenza
Al di lei corpo ancor gagliardo
E bello.
Lo buio intorno già calava
E buio nello core si faceva
Che fare, dire
O dove andare?
Come l'agnello
Nello cor tremante andava
Scrutando collo sguardo la salvezza
E lo suo destrier correva all'impazzata
Seguendo i battiti
Del di lei cor tremante.
Nello fondo il mar uggiava
Minaccioso
E sulla rupe ea taciturna stava
Andar di sotto era un gran finire
Se l'alma non fosse tormentata.
Perir risolve le mie pene?
Ella si chiese
Scoraggiata alquanto.
Certo che no
E anzi le peggiora
E allor dove trovar riposo e quiete
In esto nostro terren soggiorno?
Ire, ire, ire
E ancor sperare
D'intraveder infin
La luce dentro al core
Perché è lì
Che la dobbiam cercare
Perché se li occhi noi chiudiam
Kella di fore
Non la possiam notare.
LUCE A TUTTI