IL TRENO
Ero all’Università, stavo preparando l’esame di tedesco con una collega. Erano circa le tre del pomeriggio ed io mi stavo recando in casa sua.
Per arrivarci dovevo attraversare un passaggio a livello. Quando giunsi le sbarre erano chiuse perché era in arrivo un treno. Mi fermai come gli altri, attesi circa dieci minuti, poi stanca decisi di attraversare, calcolai che forse ce l’avrei fatta.
Passai sotto la prima sbarra e cominciai ad attraversare i binari, ma, proprio mentre ero nel mezzo, fui investita dal suono prolungato del treno in arrivo a grande velocità.
Sentii il sangue gelarsi nelle vene, decisi di non perdere il controllo della situazione, ricordai che avevo i tacchi a spillo e che facilmente si sarebbero potuti incastrare nei binari.
Feci solo pochi passi, ed il treno sfrecciò alle mie spalle, mentre io ero ancora all’interno delle sbarre.
Ebbi la sensazione di cadere, risucchiata dalla forza centrifuga del treno in corsa, mentre lo stridio dei freni faceva accapponare la pelle, sentii le forze venirmi meno, ma ostentai, anche se con fatica, disinvoltura alla gente che mi guardava allucinata e procedetti lentamente per la mia strada.
Mentre il treno sfrecciava alle mie spalle, con le sirene a tutto volume, verso di me si era protesa una mano che io avevo afferrato e che mi aveva aiutata a non cadere.
Per arrivarci dovevo attraversare un passaggio a livello. Quando giunsi le sbarre erano chiuse perché era in arrivo un treno. Mi fermai come gli altri, attesi circa dieci minuti, poi stanca decisi di attraversare, calcolai che forse ce l’avrei fatta.
Passai sotto la prima sbarra e cominciai ad attraversare i binari, ma, proprio mentre ero nel mezzo, fui investita dal suono prolungato del treno in arrivo a grande velocità.
Sentii il sangue gelarsi nelle vene, decisi di non perdere il controllo della situazione, ricordai che avevo i tacchi a spillo e che facilmente si sarebbero potuti incastrare nei binari.
Feci solo pochi passi, ed il treno sfrecciò alle mie spalle, mentre io ero ancora all’interno delle sbarre.
Ebbi la sensazione di cadere, risucchiata dalla forza centrifuga del treno in corsa, mentre lo stridio dei freni faceva accapponare la pelle, sentii le forze venirmi meno, ma ostentai, anche se con fatica, disinvoltura alla gente che mi guardava allucinata e procedetti lentamente per la mia strada.
Mentre il treno sfrecciava alle mie spalle, con le sirene a tutto volume, verso di me si era protesa una mano che io avevo afferrato e che mi aveva aiutata a non cadere.